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FAUNA MARINA E...

Aggiornamento: 1 set 2022

plastica!



Di plastica nel mare e nelle acque VivereV ne aveva già parlato in Mare Nostrum.


Ritorniamo sull'argomento per meglio renderci conto della drammatica situazione e delle conseguenze che questo tipo di inquinamento ha anche sugli animali.


Si stima che ogni anno circa 150 milioni di tonnellate di plastica finiscano negli oceani, tanto da costituire più dell’80% del totale delle sostanze inquinanti nei mari di tutto il mondo.

Solo nel Mediterraneo ogni anno ne finiscono 570.000 tonnellate.

Questo nostro bel mare detiene un triste primato: nei suoi fondali sono stati rilevati livelli di microplastiche mai registrati. Una superficie di solamente un metro quadro arriva fino a 1,9 milioni di frammenti.

Il Mediterraneo rappresenta solo l'1% di tutte le acque mondiali ma - lui da solo - ne contiene il 7%!!!


Purtroppo questo tipo di inquinamento continua incessantemente ad aumentare.

E se l'andamento non verrà interrotto, entro il 2050 sarà 4 volte maggiore: negli oceani ci saranno più plastiche che pesci.



Un nuovo nuovo report del WWF del febbraio scorso analizza oltre 2.590 studi sull’inquinamento da plastica negli oceani e fornisce l'analisi completa degli impatti che sta causando sulle specie e sugli ecosistemi marini.

Le Nazioni Unite hanno definito questa situazione:


"Una vera e propria crisi planetaria. Basti pensare che la massa (in peso) di tutta la plastica presente sul Pianeta è il doppio della biomassa totale degli animali terrestri e marini messi insieme!"

Secondo il report, se oggi stesso eliminassimo la dispersione di microplastiche ne rimarrebbe una "coda lunga" e la loro concentrazione nel 2050 risulterebbe il doppio di quella attuale, mentre si prevede un aumento di 50 volte per il 2100.

Ciò significa una concentrazione molto pericolosa entro la fine del secolo (un’area estesa almeno quanto due volte e mezzo la Groenlandia).

E la soglia massima tollerabile di inquinamento da microplastica è stata già superata nel Mediterraneo, nella Cina orientale, nel Mar Giallo e nel ghiaccio marino artico.



Cosa costituisce un pericolo per la fauna marina?


- saccheti di plastica e imballaggi;

- attrezzatura da pesca;

- oggetti vari di plastica e tappi;

- gomma e palloncini;

- pellicole di plastica.


Quali sono le conseguenze sulla fauna marina?


Putroppo molteplici. Moltissimi animali muoiono nei modi più disparati:



- I sacchetti, gli imballaggi e le pellicole di plastica causano blocchi intestinali e sono i responsabili del maggior numero di morti di tutte le specie marine, in particolare cetacei, tra cui balene e delfini e tartarughe marine;



- l'attrezzatura da pesca (reti e lenze) uccide animali come le foche, leoni marini e tartarughe che muoiono con lunga agonia letteralmente intrappolati, oppure per lacerazione, ostruzione e perforazione del tratto intestinale (ad esempio, a causa degli ami e frammenti di metallo);



- pezzi di gomma, palloncini, piccoli pezzi di plastica e tappi vengono ingeriti da animali più piccoli, uccellli marini compresi, i quali assorbono le tossine che vanno a finire nel sangue con conseguenze varie sulla salute. Il loro stomaco si riempie e muoiono di fame;



- i piccoli frammenti e le microplastiche vengono ingerite da pesci, molluschi e crostacei con le stesse conseguenze di cui sopra. In questo caso risaliranno la catena alimentare arrivando all'organismo umano. E' notizia ormai diffusa che ne sono state trovate nel nostro sangue.


Si tratta di una vera e propria strage di enorme portata.

Una delle più terribili, tra mammiferi marini, uccelli, tartarughe, pesci, crostacei e molluschi: circa 700 specie animali rischiano la vita a causa di questi rifiuti.


2150 specie marine vengono in contatto con la plastica: il 90% degli uccelli marini e il 52% delle tartarughe ingerisce plastica!


Una balena filtra 700.000 litri di acqua ogni volta che apre la bocca e assume così fino a 20 kg di plastiche e microplastiche che contengono un'elevata concentrazione di inquinanti.


Giovani albatri sono stati trovati morti con lo stomaco pieno di plastica perché i genitori scambiano questi rifiuti con il cibo...


E gli esempi sono moltissimi.


Ma la plastica è inoltre responsabile anche di un forte impatto sui più importanti ecosistemi marini del mondo come le barriere coralline e le foreste di mangrovie con una grave perdita di biodiversità.



La plastica che ricopre le barriere coralline soffoca e rompe le strutture dei coralli, le microplastiche sono ingerite dai polipi dei coralli alterando le loro funzioni vitali e quelle delle alghe simbionti.

I coralli intrappolati nella plastica hanno una probabilità fino al 90% più alta di contrarre malattie.


Uno studio sulle foreste di mangrovie dell’isola di Giava ha rilevato che alcune zone sono ricoperte fino al 50% da plastica, con una densità di 27 oggetti di plastica per metro quadrato.

Questo compromette la salute di radici e foglie degli alberi e riduce gli organismi che vivono in questi ambienti, alterando l’intero ecosistema.


C'è una petizione del WWF firmata da più di 2 milioni di persone in tutto il mondo che puoi firmare anche tu, VivereV ti invita a darci un'occhiata.


La pressione sulla comunità internazionale per un trattato giuridicamente vincolante sta crescendo: più di 100 aziende, oltre 700 organizzazioni della società civile e 156 paesi (più di tre quarti degli Stati membri delle Nazioni Unite), hanno sostenuto la richiesta di tale trattato.

Dalle ultime informazioni di Greenpeace:


"L ’Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente, ha avviato i lavori per tale il trattato globale sulla plastica che affronti non solo il problema dell’inquinamento, ma anche  degli impatti sul clima e quelli in tutto il ciclo di vita della plastica: dall’estrazione del petrolio e gas fossile necessario alla produzione,  fino al suo smaltimento come rifiuto.
Finalmente la voce di milioni di persone è stata ascoltata! E’ sicuramente un primo passo in avanti, ma fino a quando il trattato globale non sarà reso esecutivo, noi continueremo a lavorare con i nostri alleati per un mondo libero dall’inquinamento da plastica"

Ghislaine Llewellyn, vice capo degli oceani, WWF afferma:


“Senza dubbio, l’inquinamento da plastica potrebbe diventare un fattore che contribuisce alla sesta estinzione di massa in corso che porterà al collasso diffuso degli ecosistemi e al superamento dei limiti ambientali entro i quali l’umanità può operare in sicurezza. Sappiamo come fermare l’inquinamento da plastica e sappiamo che il costo dell’inazione va a scapito dei nostri ecosistemi oceanici: non ci sono scuse per ritardare un trattato globale sull’inquinamento da plastica. La via d’uscita dalla nostra crisi della plastica è che i paesi accettino un trattato legalmente vincolante a livello globale che affronti tutte le fasi del ciclo di vita della plastica e che ci metta sulla strada per porre fine all’inquinamento marino da plastica entro il 2030″

Il WWF Italia sta, inoltre, lavorando per realizzare un’economia circolare per la plastica che punta a: riduzione dei consumi, riutilizzo, ricerca di prodotti alternativi, miglioramento della gestione dei rifiuti, incremento del riciclo e ampliamento del mercato delle materie secondarie.

L'obiettivo è quello di portare tutti i soggetti coinvolti nell’economia della plastica, dalle industrie ai cittadini, sulla stessa linea comune per porre fine alla dispersione della plastica in natura e in mare.


Diventa assolutamente necessario intervenire prima che sia troppo tardi!!! E sperando di fare in tempo...


E' fondamentale cambiare politiche, divulgare maggiormente le informazioni sensibilizzando le persone, educare i pescatori sulle terribili conseguenze che derivano dalla pesca, imporre pesanti sanzioni contro lo scarico dei rifiuti plastici nelle acque, fare una seria educazione nelle scuole e in famiglia, aumentare e incentivare al massimo un corretto riciclo, abolire l'uso di tale materiale nella nostra vita...


Anche tu, nelle tue azioni e scelte quotidiane puoi fare molto: l'uniome - come si dice - fà la forza!!!


Per evitare di ripetere elenchi già pubblicati, se ti sta a cuore la vita di questo Pianeta e vuoi agire, ti suggerisco di dare un'occhiata a Zero Waste, Mare Nostrum (in particolare), e Nuovi acquisti 1 dove potrai trovare consigli e suggerimenti su come eliminare, o quantomeno ridurre il più possibile, la plastica ed adottare - anche più in generale - un nuovo stile di vita e comportamenti più sani per il Pianeta e gli Animali. Senza scordarti anche di riciclare correttamente i tuoi rifiuti!


Fonti:






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