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  • vulcanomarino

L'ORCA ASSASSINA

Aggiornamento: 1 set 2022

Ma è davvero così?



Chi ha letto Il Gigante buono sa che mi sono basata su "Al di là delle parole" di Carl Safina.

Questo è un libro, regalatomi da cari amici, che ho letto con piacere e che mi ha fornito maggiori conoscenze sul comportamento e la comunicazione degli elefanti, delle orche marine, dei lupi e degli animali in generale.


Questa volta VivereV ti racconterà qualcosa sulle orche che non sospetti


Questi animali in inglese vengono chiamati "killer whales" - letteralmente "balene assassine".


"Si può fare obiezione quanto al nome imposto a questa balena…poiché siamo tutti assassini" Herman Melville, Moby Dick

L’osservazione e lo studio sono stati effettuati nello stretto di Georgia, tra l’Isola di Vancouver e il Canada, nella zona insulare al largo di Victoria.



Le orche hanno rivelato un lato sensibile, delicato e complesso che, ad una conoscenza superficiale, non si direbbe.


Gli studiosi hanno documentato come siano intelligenti, materne, longeve, cooperative, sociali e consacrate alla famiglia.



Il loro cervello è strutturato per far fronte ai compiti legati alla famiglia, alle reti sociali, all’analisi dettagliata del suono e alla geografia.


Ken Balcomb, biologo, oceanografico nella Marina degli Stati Uniti e direttore esecutivo e scienziato del Center for Whale Research ha studiato cetacei e nel 2000 ha dimostrato come il sonar navale danneggi e uccida le balene.


In questo libro ci spiega come le orche siano maestre nella produzione e nell’analisi dei suoni e come siano capaci di rimanere in contatto con amici e figli anche a decine di chilometri di distanza.


Differentemente dalla nostra voce e da quella di altri mammiferi, che si genera nella laringe, per orche e delfini il suono ha origine nel cranio…lo sapevi?

E possono produrre anche più di 220 decibel.


I delfinidi forzano l’aria attraverso le coane nasali all’interno del cranio e poi elaborano e amplificano le vibrazioni servendosi di un organo localizzato nella fronte. L’energia è emessa sotto forma di raggio sonoro.


Ma anche il loro udito è per noi "strano": le vibrazioni che entrano colpiscono la mandibola, vengono raccolte nell’olio contenuto nelle ossa della mascella cave e poi riportate all’orecchio interno. Il numero delle fibre nervose del loro orecchio è più che triplo rispetto a quello dei mammiferi terrestri.


E’ stato osservato che nel Pacifico settentrionale ci sono diversi "tipi" di orche: tra questi mammiferi si distinguono le transienti e le residenti, con alcune differenze tra loro.


Le prime non formano gruppi stabili ma continuano a scindersi e fondersi tra loro. Esse si nutrono di mammiferi e non mostrano interesse per i pesci, cacciando in piccoli gruppi silenziosi. Per questa attività possono trattenere il respiro per 15 minuti mentre le residenti solo per 5, e questa è una differenza importante. Quando questo tipo di orche sente i "cinguettii" delle residenti cambia decisamente rotta: a testimonianza che nulla hanno a che vedere le une con le altre.


Le residenti, invece, formano aggregazioni anche di diverse unità familiari (pod) e si dimostrano "chiacchierone" e giocose.


"Il gioco è un segno caratteristico dell’intelligenza ed è indispensabile per la creatività" Sterling Bunnell psichiatra

Esistono poi le meno conosciute "offshore" che vivono in mare aperto - più piccole - con richiami diversi e che cacciano squali lontano dalle coste.


Sembra che le aree di questi tipi di orche si sovrappongano ma che non si mescolino tra loro evitando di incrociarsi da mezzo milione di anni, come dimostra il loro DNA.


Insomma, si è sempre ritenuto che le orche fossero un’unica specie diffusa in tutto il mondo mentre, ad oggi, ne sono stati rilevati circa otto tipi.


Tornando a quelle residenti, esse mostrano un notevole interesse al piacere sessuale manifestandolo anche con individui dello stesso sesso, con la masturbazione o addirittura strofinandosi contro le barche. Le femmine dall’età dell’adolescenza non si fermano più nemmeno in età post-riproduttiva.

Più che veri e propri atti riproduttivi ciò che viene manifestata è un’intensa attività sessuale.


In natura non esistono altre creature con una struttura sociale come quella delle orche residenti.

La loro unità fondamentale è una famiglia guidata da una matriarca esperta e questo fa pensare agli elefanti.

Ma mentre i giovani elefanti maschi, una volta maturi, si allontanano dalla famiglia, quelli delle orche vi rimangono per tutta la vita mantenendo un legame con la madre estremamente forte per tutta la loro esistenza.


Diverse famiglie condividono una serie di richiami specifici - di loro esclusività - formando un’associazione stabile definita pod. Pod diversi possono condividere alcuni richiami ma nessun pod usa lo stesso repertorio di richiami di un altro.


Ci sono poi i clan che sono costituiti da diversi pod che usano ancora un’altra serie di richiami non condivisi con altri clan.

Quando qualche clan socializza, anche occasionalmente, con un altro si formano le comunità, le quali non socializzano con altre comunità.

Le uniche differenze sono culturali: hanno "dialetti" diversi.


La struttura sociale di questi animali è più complessa di quella degli scimpanzé.

Alcuni scienziati ritengono che le orche abbiano esigenze sociali forti come quelle degli esseri umani, se non forse anche di più.



Essi si toccano frequentemente mentre nuotano insieme, nessun componente è subordinato ad un altro e il legame madre-figlio rivela tolleranza e rispetto.

Come le nonne umane si prendono cura dei nipoti che da esse trovano benefici per il loro sviluppo, così le femmine anziane delle orche sono attive a promuovere la cura e la sopravvivenza dei loro nipoti.


Quando una femmina anziana muore, tra i suoi figli adulti - specialmente maschi - si presentano elevati tassi di mortalità.


Anche le orche, come i delfini, quando ci vedono vengono a giocare.


Anni fa ho visto il video che ora ti mostrerò dove un’orca seguiva una barca dalla quale, a poppa, si sporgeva un cane. Entrambi gli animali si protendevano l’uno verso l’altro per cercare un contatto tra loro e la scena è andata avanti a lungo: fino a quando l’imbarcazione era ormai ormeggiata in porto.



Orca assassina??? Anche questo ci rivela le capacità di empatia che gli animali dimostrano pur tra specie diverse.


E intelligenza: il QE degli elefanti è di circa 2, quello degli scimpanzé 2,3, quello dei delfinidi tra 4 e 5 e il nostro 7,6. Certo il QE da solo non è un indice sufficiente: i cervelli infatti hanno diverse componenti, ad esempio:


"Confrontata con quella di un essere umano, la neocorteccia di un cetaceo – la regione in cui ha luogo la maggior parte dei processi legati alla coscienza e al pensiero – presenta rispetto alle dimensioni totali del cervello un maggiore sviluppo dell’area superficiale, che è l’hardware della consapevolezza, il cablaggio del pensiero" – Carl Safina, "Al di là delle parole"

Inoltre le orche insegnano ai piccoli la caccia. Non sono molte le specie che fanno altrettanto: ghepardi, gatti, falchi pellegrini, lontre di fiume e suricati.


All’autore del nostro libro e al suo compagno capitò di trovarsi in un banco di nebbia con il solo ausilio della bussola (erano gli anni ’70 e non esisteva il GPS): arrivarono orche da tutte le direzioni, si misero davanti alla prua e li guidarono per 25 chilometri fino a quando la nebbia diradò e furono in vista della loro destinazione...


Ci sono stati casi in cui alcune orche hanno recuperato cani smarriti e Safina riporta di orche in libertà che trattano gli esseri umani in modo non violento ma che, viceversa, dimostrano un comportamento delicato.


Insomma, questi animali sono ben lungi dal poter essere definiti "assassini": al contrario dimostrano intelligenza, sensibilità, empatia, giocosità, una complessa struttura sociale, forti legami familiari e grandi capacità comunicative.


Si rivelano delle creature meravigliose che si discostano di molto rispetto alle più comuni, banali e superficiali credenze di cui sono state oggetto.


In questo libro potrai trovare molto di più di quanto VivereV possa riportarti in uno spazio limitato come questo, senza dilungarsi troppo: vengono presi in considerazione anche altri delfinidi, sono riportati diversi casi rilevanti e approfondite considerazioni sull’intelligenza e la comunicazione degli animali. Te lo consiglio.


Purtroppo anche le orche non si sono salvate da un declino della loro specie causato dalla caccia per acquari, inquinamento da sostanze chimiche, sonar ad alta intensità di compagnie petrolifere o sottomarini che ne causano lo spiaggiamento e la notevole diminuzione di salmoni di cui si nutrono.



Come minimo ciò che è in nostro potere è smettere di finanziare e frequentare delfinari e acquari che altro non sono che l’equivalente degli zoo per gli animali terrestri.

Queste strutture tolgono la libertà, lo spazio vitale e la dignità degli esseri che vi sono reclusi a vita, li portano a comportamenti compulsivi ed innaturali, a umilianti e innaturali forzature rendendole mero spettacolo da baraccone (come le esibizioni in vasca paragonabili a quelli dei circhi) e spesso ne causano anche la morte.



Non è attraverso di esse che possiamo veramente conoscere gli animali, non è lì che si potrà mai vedere e scoprire il loro naturale comportamento.


I magnifici documentari sugli animali che ormai la tecnologia ci permette di realizzare ci potranno mostrare al meglio la loro vera vita come mai abbiamo potuto fare e sono utili anche per sensibilizzare le coscienze sugli ambienti a rischio o le specie in pericolo.


Lasciamole libere, è così che devono vivere!



Fonti:

Carl Safina - "Al di là delle parole"


Sapevi queste cose sulle orche? Ti consiglio di approfondire con il libro di cui ti ho parlato.





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