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UGUAGLIANZE

Aggiornamento: 31 ago 2022

Noi e loro: siamo poi così diversi?



Se VivereV ti ha parlato di differenze (per così dire...) tra animali (vedi), ora lo farà riguardo alle affinità che abbiamo noi umani con loro.

“Ma interroga ora le bestie e ti istruiranno, gli uccelli del cielo te lo diranno, o parla alla terra ed essa ti istruirà, e i pesci del mare te lo racconteranno”  Giobbe 12, 7-8

La vita interiore degli animali non è mai stata presa in considerazione da parte della scienza fino a tempi relativamente recenti.


Il motivo risiede nella nostra incapacità di riconoscere che il confine tra noi esseri umani e loro è creato artificialmente, e che la nostra visione del mondo esterno ci ha portato ad assurgerci come la misura del tutto, non come una specie tra le specie (antropocentrismo).


"Abbiamo difficoltà a capire gli animali, ma, invece di prendere atto di questo limite, abbiamo l’impudenza di crederci superiori a loro." Alphonse De Lamartine - poeta, scrittore, storico e politico francese vissuto tra '700 e '800

E, di conseguenza, a considerarci gli unici dotati di sentimenti, emozioni, intelligenza, coscienza, consapevolezza e capacità comunicative e creando infine - tra le tante - un’ulteriore forma di discriminazione: lo specismo, argomento che VivereV tratterà a parte.


Ho letto un libro molto bello* - graditissimo omaggio di cari amici – sul quale mi sto basando e in cui si parla proprio di queste tematiche, prendendo in esame tre specie in particolare osservate dall’Autore: elefanti, lupi ed orche marine. Queste ultime sono sorprendenti: più o meno tutti sappiamo qualcosa sulla struttura di un branco di lupi o sulla “memoria” di un elefante, ma poco o nulla su di loro (se non che sono assassine...) e sui loro incredibili comportamenti e sistemi comunicativi. Mi riprometto di scrivere su ciascuno di loro nei prossimi articoli.

* Carl Safina - Al di là delle parole, te lo consiglio!



Una lunga lista di scienziati - già dal '700 - ha studiato e dimostrato come gli animali non solo abbiano la capacità di comunicare (tra di loro e con noi) in modi anche complessi e variegati, ma siano in grado di provare emozioni, sentimenti e mostrino intelligenza, coscienza e consapevolezza del sè e nelle loro azioni.


Cartesio ha però mescolato coscienza, pensiero, comunicazione, superiorità umana e religione affermando che “le bestie non parlano come noi per il fatto che non hanno alcun pensiero, e non perché manchino loro gli organi” e che “se pensassero come noi, avrebbero come noi un’anima immortale”.

Ma Voltaire mise a fuoco le contraddizioni logiche di Cartesio:


“Forse solo per il fatto ch’io ti parlo, giudichi ch’io abbia sentimento, memoria, idee?  Ebbene non ti parlerò: tu mi vedi rincasare con aria afflitta, cercare una carta con inquietudine, aprire lo scrittoio dove mi ricordo di averla rinchiusa, trovarla, leggerla con gioia. Tu giudichi che io ho provato il sentimento dell’afflizione e quello del piacere, che ho memoria e conoscenza.
Dai dunque lo stesso giudizio di questo cane, che ha perduto il suo padrone, lo ha cercato per tutte le strade con grida dolorose, rincasa agitato, inquieto, sale, scende, va di stanza in stanza, e trova infine nel suo studio il padrone che ama, e gli testimonia la propria gioia con la dolcezza delle sue grida, con i suoi salti e le sue carezze.
Dei barbari prendono questo cane che supera tanto prodigiosamente l’uomo nell’amicizia, lo inchiodano su una tavola, e lo sezionano vivo per mostrarti le vene meseraiche. Tu scopri in lui gli stessi organi di sentimento che sono in te. Rispondimi, meccanicista, la natura ha dunque combinato in questo animale tutte le molle del sentimento perché non senta? Ha forse dei nervi per essere impassibile? Non supporre questa impertinente contraddizione della natura" Voltaire 

Darwin è stato il primo scienziato a individuare negli animali sentimenti come rabbia, felicità, tristezza, disgusto, paura e sorpresa. E la ricerca scientifica moderna ha finalmente convalidato ciò che in parte si era già intuito: che gli animali provano emozioni al pari degli uomini, con sentimenti che spaziano dalla gioia al dolore, dalla gelosia alla rabbia, fino all'imbarazzo.

Egli affermava: “...gli animali – quelli che abbiamo reso nostri schiavi – non ci piace considerarli nostri egualie: Non c’è alcuna differenza fondamentale tra uomo e animali nella loro capacità di provare piacere e dolore, felicità e infelicità”, e ancora: Gli animali non solo provano affetto, ma desiderano essere amati”.





Nel 1883 George John Romanes - biologo e fisiologo evoluzionista - ha capito che il tessuto nervoso di qualunque tipo di animale – invertebrati e insetti compresi – riconosce le unità strutturali e che quindi sono simili tra tutti.


Anche Freud ha osservato che i neuroni di un gambero sono pressoché identici a quelli umani, la differenza sta solo nel numero, spiega Oliver Sacks.


Gregory Berns, neuroeconomista, neuroscienziato, psichiatra, psicologo e scrittore di Atlanta ha dimostrato, dopo anni di indagini, una volta per tutte come gli animali abbiano sentimenti ed emozioni al pari degli umani.


"Il programma di esperimenti scientifici che porta a concludere che gli animali sono degli imbecilli è profondamente antropocentrico. Esso attribuisce grande importanza al saper uscire da un labirinto sterile, ignorando il fatto che se l'ideatore venisse paracadutato nelle giungle del Borneo, morirebbe di fame nel giro di una settimana. "La vita degli animali" J.M. Coetzee - scrittore Premio Nobel 2003

Il concetto che solo gli esseri umani possiedano una coscienza è però ormai superato.


Nella Dichiarazione sulla Coscienza di Cambridge (7 luglio 2012) un nutrito gruppo internazionale di neuroscienziati cognitivi, neurofarmacologi, neurofisiologi, neuroanatomisti e neuroscienziati computazionali sono arrivati alla conclusione che “tutti i mammiferi e gli uccelli, e molte altre creature tra cui i polpihanno un sistema nervoso capace di dar luogo alla coscienza. (I polpi, tra l’altro – e non è una novità recente – sono molto intelligenti, e lo dimostrano riuscendo ad utilizzare degli strumenti all’occorrenza, risolvendo problemi alla stessa stregua della maggior parte delle scimmie antropomorfe…ad esempio aprire un barattolo per prenderne il contenuto).

https://www.animal-ethics.org/dichiarazione-di-cambridge-sulla-coscienza/:


"...il peso delle prove indica che gli umani non sono unici nel possedere i substrati che generano la coscienza."

Ci sono studi che hanno messo in rilievo che persino gli insetti sono in grado di ricordare, apprendere, pensare e comunicare in modi decisamente notevoli e inattesidice Oliver Sacks neurologo, chimico, psicologo e scrittore inglese.

Ad esempio le api, quando sono sotto un attacco simultaneo, rivelano le stesse caratteristiche emozionali negative che si riscontrano negli esseri umani e il loro cervello - quando si scatena la paura - contiene gli stessi ormoni che abbiamo noi.



Esiste un tipo di vespa capace di riconoscere gli altri individui dalla faccia…


Eppure persino le piante comunicano tra loro, e in vari modi: sintetizzano le stesse sostanze chimiche degli animali - uomo compreso - e queste sostanze chimiche (come serotonina, dopamina, glutammato…) servono loro da neurotrasmettitori che sono utili anche a stabilirne l’umore. Ma riguardo alla comunicazione delle piante ti rimando a L’albero della Vita dove puoi trovare le varie forme comunicative da loro messe in atto.


Il segreto per rispondere al dubbio se gli altri esseri viventi abbiano o meno una coscienza è semplicemente osservarli. E’ ciò che hanno fatto i più grandi etologi – Konrad Lorenz, Nikolaas Tinbergen, Karl von Frisch, Danilo Mainardi, Jane Goodall, Frans de Waal, tra i più famosi.


Nel momento in cui stiamo negando emozioni e sentimenti agli animali non stiamo riflettendo che sono sentimenti che ci appartengono, ma…non siamo forse animali anche noi?



L’errore che abbiamo commesso è negare la possibilità agli animali di provare sentimenti ed emozioni affermando che ogni loro comportamento sia dovuto al semplice istinto.

Ma ciò che definiamo istinto altro non è se non esperienza accumulata che porta alla consapevolezza delle proprie azioni.

Per la maggior parte le emozioni sono le stesse e, in fondo, lo sappiamo: paura, aggressività, benessere, stress, piacere, amore (e non solo per i propri cuccioli) non sono forse le stesse che proviamo anche noi? E che tutti coloro che hanno animali domestici osservano semplicemente durante la vita con loro...

Ogni situazione genera produzione di ormoni e gli ormoni innescano i sentimenti: conosciamo anche questo meccanismo ma lo abbiamo circoscritto solo all’animale uomo.


Gli animali possiedono anche il senso dell’estetica e del bello, e di esempi ce ne sono a milioni: una femmina di orango è stata osservata mentre realizzava una collana infilando perle, ma non si è limitata a questo: lo scopo era di indossarla...


Molte creature di specie diverse mostrano attrazione dalle bellezze naturali.

Una volta un ricercatore stava osservando due scimpanzé maschi, i quali erano saliti su una collina ognuno per conto proprio. Quando si accorsero della presenza dell’altro si sono salutati, presi per mano e seduti insieme a guardare il sole che tramontava…e non è l’unico caso in cui sono stati osservati animali che, proprio come noi, si soffermavano ad ammirare questo meraviglioso momento della giornata!



Nutrono empatia: ad esempio i ratti prima liberano i propri compagni rinchiusi in un contenitore e poi mangiano il cioccolato chiuso in un altro contenitore, tutti insieme in condivisione. Credo che ciascuno di noi conosca persone che, invece, antepongono se stessi prima di pensare ai propri simili...


Più che empatia: amore e amicizia! Tristezza, dolore e gioia per averla persa e poi ritrovata: osserva bene esperssioni facciali, sguardo e comportamento:



Comunicano molto più di quello che possiamo pensare: milioni di animali lo fanno con odori, posture, gesti, ormoni, stimoli tattili, emissioni sonore che comprendono diverse modulazioni a seconda del messaggio che si vuole trasmettere.

I cetacei sentono i richiami attraverso centinaia di chilometri d’acqua; i pesci comunicano con richiami e risposte attraverso brontolii (muto come un pesce…); alcuni gamberi con dei crepitii.


Un pappagallo emette richiami diversi per “falco”, “essere umano”, “gatto”, “cane”, ecc.

Io stessa – nelle mie limitate possibilità – vivendo ormai da trent’anni in case con terreno, ho potuto notare e individuare i diversi messaggi di merli, capinere, cince ed altri uccelli. Capisco benissimo - solo sentendoli da dentro casa e senza vedere cosa stia accadendo - quando c'è il pericolo di un gatto in giardino o quando ciascuno di loro sta comunicando agli altri i confini del proprio territorio, piuttosto che un battibecco riguardo, appunto i propri confini.


Abbiamo solo appena appena incominciato a studiare e conoscere il modo in cui gli animali comunicano, ma fondamentalmente è ancora parecchio sconosciuto e c’è molto studio da fare a riguardo.

Il fatto che gli animali non parlino e che – quindi – non comunichino come noi, ci ha fatto ritenere per secoli e secoli che non avessero né intelligenza né altro e ci ha legittimato in tutte le nostre azioni nei loro confronti.


"Se parli con gli animali essi parleranno con te e vi conoscerete l’uno con gli altri. Se non parli con loro non potrai conoscerli, e ciò che non si conosce fa paura. Quando qualcosa fa paura, l’uomo la distrugge." Capo Dan George - attore nativo americano nel film "Piccolo grande uomo"

Il veterinario Diego Santini ci dice: "Provano tutte le nostre emozioni, amore, amicizia, paura, empatia, solitudine, timidezza, tristezza. Hanno il senso della fine e del lutto. Bisogna solo leggerli in un altro modo". Come? Iniziando a tradurre le loro emozioni non sulla base della nostra interpretazione umana, ma dai loro movimenti, espressioni, posture, sguardi, atteggiamenti, reazioni. Per decenni lo studio della comunicazione animale si è limitato alla semplice descrizione, ma ora bisogna cominciare a fare la traduzione!

Guarda attentamente negli occhi questa cagnolina ed osserva il suo comportamento: non potrà sfuggirti il sentimento di paura, smarrimento e infine di gioia e amore.



Nei loro sguardi, se sappiamo osservarli bene, troviamo tutto quello che stanno provando o che ci vogliono trasmettere.

Proviamo a dimenticarci di essere uomini e a ragionare come eravamo una volta, da un punto di vista più animale - come del resto siamo - e troveremo determinati comportamenti e linguaggi che nella vita comune abbiamo dimenticato.


Qualunque animale mostra chiaramente interesse alla vita proprio come noi, anche se in realtà tanti esseri umani sembrano invece averlo decisamente meno, visto il comportamento autodistruttivo sempre dimostrato verso se stessi e gli altri esseri viventi: prerogativa solo nostra.


Molto spesso, con meno parole, comunicazione e sentimento arrivano più direttamente e profondamente.

Anzi, quando trasmettiamo silenziosamente questi giungono più veri e sinceri - e quindi credibili - più delle parole stesse.


"Se c'è qualcosa di imbarazzante è il frastuono umano di fronte al silenzio sublime degli animali, alla loro dignità, alla loro umiltà."  Sara D’Angelo - "L'animale ritrovato"

Anche un solo gesto ci può dire molto più di un intero discorso.

Questo lo sappiamo, ma anche gli animali lo sanno.


Comunicazione, empatia, amore...




La conoscenza profonda che possiamo avere del mondo vivente è quando comprendiamo che tutta la vita è una sola e, in questa condizione, percepiremo tutte le Vibrazioni.

Gli animali lo testimoniano nel rapporto con noi e in quello che instaurano tra loro, persino tra specie differenti. Numerosissimi sono i casi di salvataggi di persone o di animali di una specie nei confronti di un'altra.


Prendiamo esempio da loro!




Bisogna imparare a riconoscere e a rispettare negli altri animali i sentimenti che vibrano in noi stessi. John Oswald 

A questo punto, se hai trovato senso in tutto ciò, VivereV ti vorrebbe spronare all'osservazione attenta dei loro comportamenti e della loro comunicazione, a riconoscere in loro i sentimenti che provano, a verificare l'empatia e l'amore che riconoscerai dentro di te essere gli stessi. In questo modo le loro Vibrazioni ti saranno trasmesse, le vivrai in te e, come un canale aperto, le sentirai fluire reciprocamente.





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