- vulcanomarino
PERCHE' VEGAN 3
Aggiornamento: 1 set 2022
Animali

Diventare Vegan fà bene agli Animali!
VivereV ha già parlato della realtà dei grandi allevamenti intensivi e di cosa succede al loro interno in Dietro le quinte.
Sarebbe quindi più facile e rapido un rimando, ma è bene ricordare le motivazioni che portano alla scelta vegan, dettata dall’amore e il rispetto della Vita e dal senso di iniquità della grande sofferenza e morte di miliardi di animali ogni anno.
Non è sufficiente amare gli animali e non far loro del male.
Bisogna riflettere sul fatto che gli animali non sono solo il cane e il gatto che teniamo con noi e che adoriamo, ma anche tutti gli altri: quelli di cui ci nutriamo e che provano sentimenti e soffrono proprio allo stesso modo dei nostri compagni domestici.
Sono tutti esseri senzienti intelligenti, sociali e capaci di provare dolore e sofferenza, affetto e amore, sensazioni ed emozioni.
"Noi ci affezioniamo molto a cani, gatti e cavalli, ci prendiamo cura di loro e quando muoiono viviamo un autentico lutto. Ma ai maiali, ai vitelli, alle galline riserviamo un trattamento brutale, di sfruttamento, lontano da qualsiasi forma di affetto, essendo essi parte di un sistema produttivo, il cui unico scopo è produrre la maggior quantità di cibo al minor costo. Per giustificare questo comportamento, gli animali sfavoriti devono essere considerati inferiori, indegni di un attaccamento affettivo. Se dovesse sorgere il dubbio che anche gli animali sfruttati abbiano un certo valore proprio, nascerebbe un conflitto irrisolvibile. Un modo sicuro per evitare il sorgere di tale conflitto è tenere le due categorie di animali, privilegiati e sfruttati, in ambiti della nostra mente completamente separati" - Rupert Sheldrake, biologo e saggista britannico "I poteri straordinari degli animali"
Si tratta anche di avere un senso di giustizia e di rispetto.
Prima di tutto un vegano non accetta nè la sofferenza né l’uccisione di alcun essere vivente.
Per la maggior parte dei vegani è il sentimento animalista la molla che li ha spinti a questa scelta.
Negli allevamenti intensivi miliardi di animali ogni anno vengono privati di ogni libertà, esigenze e comportamenti fisiologici propri, distaccati brutalmente dai loro cuccioli, tenuti tutta la loro breve vita in luoghi senza luce naturale e sovraffollati, sottoposti ad enormi sofferenze di ogni genere, maltrattati per poi essere uccisi - non sempre senza ulteriore dolore - per il consumo delle loro carni e derivati (latte, formaggi, yogurt, uova, miele, lana, piume, pelli, seta, pellicce, cosmetici).
Riguardo a quest’ultimi VivereV ti consiglia caldamente di approfondire anche in La Bella e la Bestia, Differenze, Piacevoli morbidezze, Antispecismo, Sacrifici inutili, Un grande simbolo e Cambio d’abito 1 per conoscere appieno queste realtà e capire come, ogni giorno, ciascuno di noi si può essere responsabile di ciò che accade.
"Dagli animali prendiamo tutto: il loro latte, le loro uova, il loro miele, la loro pelle, la loro carne. La loro vita. La nostra non è una relazione simbiotica: in una relazione simbiotica, entrambe le parti hanno dei benefici. Quando i benefici stanno da una parte sola, si chiama in un altro modo.
Si chiama schiavitù" - Gary Yourofsky, attivista statunitense
Tutti - assolutamente tutti - sono allevati per produrre qualcosa e poi essere uccisi, anche quelli per le produzioni di quanto elencato sopra.
"Mattatoio: luogo dove bestie massacrano altre bestie.
È situato in genere a una certa distanza dagli abitati della specie umana, in modo che chi mangia carne non sia disturbato dalla vista del sangue" Ambrose Bierce da "Dizionario del diavolo", 1911
Non è chiaro il senso per cui si possa considerare sbagliato uccidere per le carni ma giusto farlo per il latte o le uova (vedi vegetariano). Probabilmente i più non sanno che anche questi prodotti comportano, allo stesso identico modo, molta sofferenza e morte degli animali o, forse, alcuni preferiscono ignorare e non pensarci perché: come rinunciare anche ai formaggi? O a una frittata?
Anzi: gli animali allevati per la produzione di latte o uova soffrono ancora di più di quelli da macello.
"Il dolore dell’animale che viene ucciso per essere mangiato, è molto più intenso del piacere che prova chi lo mangia" Arthur Schopenhauer
Le mucche trascorrono tutta la loro breve e sfruttata vita bloccate in piedi nella cosiddetta “giostra”, un macchinario per la mungitura dove spesso rimangono azzoppate a causa dei frequenti parti a cui vengono sottoposte (ingravidate di continuo artificialmente) e delle mammelle enormi perennemente attaccate alla macchina mungitrice che provoca loro dolore e mastiti.
I cuccioli vengono loro immediatamente portati via, sottoprodotti dell’industria casearia per la carne bianca.


Questa è la realtà che sta dietro al latte e ai formaggi
Le scrofe gravide sono tenute su pavimenti di cemento privi di paglia (che servirebbe loro per creare un “nido” per i cuccioli), dentro gabbie di gestazione che impediscono loro qualsiasi movimento.
I cuccioli sono castrati dopo pochi giorni, viene loro tagliata la coda ed estirpati i denti per non rovinare i capezzoli della mamma e il tutto senza anestesia.


Questa è la realtà che sta dietro alle carni suine
Non minori sono le sofferenze delle galline ovaiole.
Non parliamo di quelle in batteria stipate in minuscole gabbie tutta la vita dove è impedito qualsiasi movimento, persino di allargare le ali e dove si feriscono le zampe essendo costituite da grate.
Anche quelle “allevate a terra” trascorrono una breve vita da incubo: stipate all’inverosimile in enormi capannoni iperaffollati.
A causa di queste condizioni assolutamente innaturali gli animali vivono appiccicati ed è inevitabile che si becchino. Per evitare questo viene loro tagliato il becco quando sono pulcini senza anestesia, ovviamente.
Vengono nutriti in modo da crescere abnormemente in poco tempo con conseguenti incapacità di movimento e frattura delle zampe, che li lascia agonizzanti sul suolo nell’indifferenza degli allevatori, avviandosi ad una morte lenta e atroce.
Inoltre i pulcini maschi vengono uccisi, perché non utili alla produzione di uova, per asfissia, decapitazione, macinazione da vivi, schiacciamento o semplicemente lasciati morire accatastati in grandi mucchi.



Questa è la realtà che sta dietro alle uova
Ti consiglio di completare le informazioni leggendo anche Dietro le quinte.
Sia chiaro che queste cose avvengono anche negli allevamenti non intensivi perché è inevitabile: non si potrebbero mai mantenere in vita tutti i vitelli o i pulcini maschi che vengono considerati “scarti di produzione”.
Spesso la morte di tanti animali è preceduta dal trasporto, lungo ed estenuante, fino al mattatoio.
Vengono stipati nei camion, senza potersi muovere, bere o mangiare e arrivano a destinazione già in gravi condizioni di stress e talmente debilitati da non riuscire nemmeno ad alzarsi. Vengono presi a calci, strattoni, tirati per le zampe per essere poi macellati.
E pensare che un maiale vivrebbe 20 anni ma viene ucciso a 5 mesi di vita; i polli 20 anni ma vengono macellati a 5-6 settimane; una mucca da latte 30 anni ma va al mattatoio dopo 5-7 anni ormai sfruttata al massimo e sfinita, i pulcini maschi eliminati entro un’ora dalla nascita…
Ognuno di questi animali amerebbe trascorrere la propria esistenza secondo le leggi della sua natura e ne avrebbe pieno diritto!!! Ciascuno è l’unico padrone della propria vita.
Anche nelle piccole fattorie, anche in quelle biologiche gli animali sono sfruttati e uccisi, non dimentichiamolo!
Un prodotto biologico non significa che rispetti gli animali: essi sono comunque il risultato di un ciclo produttivo che prevede la loro morte.
Diffidiamo degli allevamenti che parlano di “benessere animale”, “fattorie felici”, "tranquille e bucoliche mungiture manuali" (come si vede in alcune pubblicità) e via dicendo.
La sorte degli animali è sempre comunque la macellazione e la produzione di derivati e parlare di amore e rispetto non è che una contraddizione ipocrita e crudele.
Non dobbiamo dimenticare inoltre gli allevamenti intensivi dei pesci perché anch’essi arrecano danno agli animali e all'ambiente (vedi Perché Vegan 2), tanto quanto quelli di cui abbiamo finora parlato.
Pure i pesci sono stipati in spazi ridotti dove i loro comportamenti naturali vengono limitati, sono reclusi in condizioni inaccettabili, e una grossa percentuale muore per malattie ed epidemie.
Questi animali hanno un sistema nervoso complesso e, al pari degli altri animali, provano sofferenza e paura.
La loro morte avviene inevitabilmente per soffocamento ed è per loro una lunga agonia ma passa inosservata perché…non emettono lamenti come gli altri animali.

Queste è la realtà degli allevamenti intensivi dei pesci
In più l’amo provoca molto dolore e, quando l’animale viene ributtato in acqua o riesce a sfuggire, subisce danni spesso irreversibili o arriva comunque alla morte.
Ricordiamo infine che le reti diventano trappole mortali anche per tartarughe marine, delfini, uccelli e animali di ogni genere.
Non possiamo trascurare nemmeno le api e la produzione di miele.
Il miele non è un alimento indispensabile nell’alimentazione umana, ma anche la sua produzione comporta lo sfruttamento e la morte prematura di miliardi di api.
A livello industriale, nei grandi allevamenti (in pratica tutti i mieli che troviamo in un supermercato), non c’è alcun rispetto per la vita di questi animali.
Alle api regine vengono tagliate le ali e sono inseminate artificialmente.
Il procedimento di verifica dell’alveare e di estrazione del miele comporta il ferimento e la morte di molte api.


Questa è la realtà che sta dietro al miele
Anche parlando di piccoli produttori è inevitabile che un certo numero di esse rimanga ucciso per la produzione del miele, propoli e pappa reale.
Le api regine in natura vivono fino a cinque anni, mentre quelle allevate sono spesso sostituite ogni due.
Il miele è l’alimento di cui fanno scorta per nutrirsi durante l’inverno, ma dovendo sottrarlo per l’utilizzo umano, viene loro somministrato uno sciroppo di zucchero* che, con l’aggiunta di antibiotici*, debilita il loro organismo provocando loro diverse malattie che ne accorciano la vita.
*Si può, tra l’altro, considerare il miele un alimento sano come ci vogliono far credere?
Gli alveari infatti vengono completamente distrutti assieme alle api quando si presenta qualche malattia.
Ti invito ad approfondire il discorso sulle api in Un grande simbolo.
Abbiamo visto quindi come non solo il consumo di carni varie - pesci compresi - sia inaccettabile per le sofferenze e la morte che arrechiamo a miliardi di animali, ma come lo sia altrettanto un consumo di tutti i derivati.
Abbiamo visto come e perchè essere vegetariani non è sufficiente se si vuole escludere dalla propria vita la morte di altri esseri viventi.
Perciò a chi è vegetariano: fai un ulteriore passo avanti, quello vegan.
E’ necessario se davvero rifiuti di vivere sulla morte degli animali!
Se hai fatto la scelta vegetariana per non uccidere animali, per lo stesso motivo diventa necessario fare quella vegan.
Una volta che hai capito i meccanismi di produzione di latte, uova e miele (ma anche lana, seta, pellicce, cuoio, piume, cosmetici) non puoi più essere indifferente continuando ad utilizzare questi prodotti.
Sulla base di quanto visto finora, anche tutti questi alimenti non dovrebbero essere consumati dai vegetariani.
"La provvida terra fornisce ricchezze e miti alimenti e offre vivande senza stragi e senza sangue" Publio Ovidio Nasone (43 a .c.-17/18 d.c.)
Essere vegan vuol dire non accettare alcun tipo di sfruttamento e di sofferenza perché il diritto alla vita è di tutti.
Ultima riflessione: chi ha stabilito quali animali siano da compagnia e degni di amore e quali invece possano essere sfruttati ed uccisi?

Fonti:
https://www.vegfacile.info/vegani-perche.html
https://www.naturlove.it/perche-diventare-vegani/
https://www.gruppomacro.com/blog/alimentazione-e-diete/7-importanti-motivi-per-diventare-vegano
https://www.viverevegan.org/vegan-per-gli-animali/
https://www.assovegan.it/perche-vegan/
Ti rimando a Perchè Vegan 4 dove saranno presi in esame gli aspetti legati all'Uomo sotto il profilo anatomico, salutistico, alimentare ed etico.
Il prossimo articolo riguarderà l'Uomo.
E tu, cosa ne pensi?

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