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  • vulcanomarino

FINE DI UNA VITA IN GABBIA

Aggiornamento: 1 set 2022

Una prima vittoria



Oggi solo un breve discorso da VivereV, ma importante.


Avrai sicuramente sentito la notizia della - più o meno - prossima chiusura delle gabbie negli allevamenti intensivi, ma forse ascoltando una notizia veloce in qualche TG (non danno certo molto spazio a queste tematiche).


Ecco di cosa si tratta:


I primi di giugno del 2021 il Parlamento Europeo ha finalmente preso posizione contro gli allevamenti in gabbia, avendo dovuto ascoltare gli 1,4 milioni di cittadini europei che hanno sostenuto "End the Cage Age" ed esortando la Commissione Europea a vietarne gradualmente l'uso entro il 2027. La proposta legislativa da parte della Commissione dovrà essere presentata entro la fine del 2023.


La risoluzione - promossa dall’iniziativa dei cittadini europei "End the Cage Age" – è stata approvata con una larga maggioranza: 558 voti favorevoli, 37 contrari e 85 astensioni.

L'ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei) di End the Cage Age è stata lanciata l'11 settembre 2018 con una raccolta di 1,4 milioni di firme e si è conclusa un anno dopo, vedendo coinvolta una coalizione di 170 organizzazioni di tutta Europa, tra cui 21 associazioni italiane: Amici della terra Italia, Animal Aid, Animal Equality, Animal Law Italia, Animalisti Italiani, CIWF Italia Onlus, Confconsumatori, ENPA, HSI/Europe - Italia, Il Fatto Alimentare, Jane Goodall Institute Italia, LAC - Lega per l'abolizione della caccia, LAV, Legambiente, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, LEIDAA, OIPA, Partito Animalista, Terra Nuova, Terra! Onlus, LUMEN APS.

La Commissione Europea dovrà rivedere la direttiva europea sugli animali d'allevamento per arrivare ad eliminare gradualmente i sistemi di allevamento in gabbia, dove vengono tenuti ancora più di 300 milioni di animali: galline, maiali, conigli, vitelli, anatre, oche e altri animali allevati nell’UE.


La risoluzione chiede che anche tutti i prodotti animali immessi sul mercato dell'UE - compresi quelli importati - dovranno essere realizzati nel pieno rispetto della pertinente legislazione dell’Unione e conformi ai futuri standard senza gabbie. Sarà necessaria quindi una rivalutazione degli accordi commerciali siglati con i Paesi terzi.

Inoltre, la risoluzione non ha tralasciato la necessità di fornire adeguati incentivi e programmi finanziari per sostenere gli allevatori nella transizione verso il nuovo sistema senza gabbie.

Infine, i deputati chiedono alla Commissione di presentare anche una proposta per «vietare l’alimentazione forzata crudele e non necessaria di anatre e oche per la produzione di foie gras».


Questo è il cambiamento più grande finora ottenuto nell’immenso sistema di sfruttamento degli animali nei grandi allevamenti intensivi, riguardo al numero di individui coinvolti.

Per più di 300 milioni di animali le gabbie saranno finalmente abolite e ciò rappresenta una prima pietra miliare nella via del superamento dello sfruttamento degli animali ad uso alimentare.


Gli allevamenti intensivi rappresentano una delle più grandi crudeltà e vergogna della nostra società attuale nei confronti di esseri senzienti, reclusi in tutto il mondo in questi luoghi orribili saturi di sofferenza e morte.

Chiudere almeno le gabbie è già un primo passo importante verso la fine di tali orrendi tipi di allevamento.

Ci sono alcuni Stati membri che già utilizzano sistemi alternativi (vedi Lista Bianca).


Penso che quasi tutti abbiano visto le terribili immagini degli animali allevati in gabbia.






Vivono chiusi in capannoni lontani dalla nostra vista, compressi e stipati all’inverosimile, senza spazio per muoversi, per sdraiarsi, in precarie condizioni igieniche e privati totalmente delle loro naturali esigenze e comportamenti di specie.


Ovviamente sono molto efficienti dal punto di vista economico, ma la qualità della carne prodotta è pessima a causa di ciò che viene loro somministrato: antibiotici (circa il 70% di tutti quelli venduti!) necessari a causa del sovraffollamento e della vita malsana degli animali che ne deriva e ormoni. Senza contare che la condizione stessa di vita di sofferenza – fisica e morale - in cui sono costretti origina individui malsani. E chi se ne nutre introduce tutto ciò nel proprio organismo.

Prova ad immaginare di vivere in tali condizioni di immobilità e sovraffollamento e capirai facilmente che la tua salute psico-fisica sarà inevitabilmente compromessa.


Rappresenta una condizione inaccettabile anche dal punto di vista etico, gli animali sono esseri senzienti depositari di diritti (vedi la Dichiarazione sulla Coscienza di Cambridge in Uguaglianze e il Manifesto per un'etica interspecifica in Antispecismo) e l’economia non può essere autorizzata alla crudeltà!


Prima di questo prossimo cambiamento, se pur lento, i progressi ottenuti sono stati legati alla coscienza delle persone.

Qualcuno ha cominciato a leggere l’etichetta dei prodotti cercando quelli che riportano la dichiarazione “allevati a terra” o “allevato al pascolo”.

Ma, soprattutto grazie ai milioni di persone che hanno scelto di non mangiare più alcun tipo di carne diventando vegetariani, o a coloro che hanno fatto un passo più avanti, eliminando ogni prodotto di origine animale (uova, latte e derivati, cuoio, pelli, ecc). Scegliendo di impostare la loro vita senza basarsi su sofferenza e morte alcuna e contribuendo così ad una riduzione di animali costretti dall'uomo ad una vita di tal genere.


Anche qualche azienda produttrice ha cominciato ad offrire prodotti etici e di qualità (vedi sempre Lista Bianca). Certo i prezzi sono maggiori ma lo è decisamente anche la qualità di ciò che si mangia.


Questo tema andrà allargato ed approfondito perchè sono tanti gli aspetti da prendere in considerazione e da conoscere, al di là dell'apertura delle gabbie (quando avverrà).


In questo articolo VivereV ha semplicemente voluto portarti a conoscenza di questo nuovo primo passo avanti riguardo agli allevamenti intensivi. Tanti di voi ne hanno sicuramente sentito parlare, ma forse senza conoscere del tutto di cosa si stesse effettivamente parlando.

Mentre tanti altri sono senz'altro già ben informati su questo ed anche di più.


Appuntamento ad un prossimo articolo sui grandi allevamenti intensivi e tutte le problematiche che comportano di tipo etico, salutistico (tanto per le persone che per gli animali), ecologico e sostenibile.






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