- vulcanomarino
RAEE
Aggiornamento: 1 set 2022
Quanto sei informato?

Hai mai avuto modo di imbatterti in questa sigla?
Ormai tutti sanno di cosa si tratta, ma VivereV desidera approfondire un pò vari aspetti - forse non tutti conosciuti - e parlarne a chi potrebbe ancora ignorare l’argomento.
Si tratta di un tema importante, se vogliamo continuare nel nostro percorso verso una maggiore coscienza ambientale e lasciare la nostra impronta su questa Terra la più leggera possibile.
La sigla RAEE indica i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, in inglese e-waste derivante dall'acronimo di Waste of Electric and Electronic equipment-WEEE.
I RAEE sono perciò tutti i rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche delle più disparate e sono tante: lavatrici, forni, frigoriferi, climatizzatori, televisori, robot da cucina, forni a microonde, modem, computer, cellulari, ecc., ma anche piccoli elettrodomestici tipo tostapane o spremiagrumi ed anche il cellulare.
Vengono divisi in 5 categorie:
R1: freddo e clima (frigoriferi, congelatori, condizionatori, ecc.);
R2: grandi bianchi (lavatrici, lavastoviglie, cucine, forni a microonde, ecc.);
R3: TV e monitor (televisori e monitor di pc);
R4: informatica, elettronica di consumo e piccoli elettrodomestici (computer, stampanti, fax, cellulari, videoregistratori, radio, plafoniere, frullatori, macchine da cucire, aspirapolvere, friggitrici, ferri da stiro, ecc.);
R5: sorgenti luminose (neon e lampade a basso consumo - ma non vecchie lampadine che vanno nell’indifferenziato!).
Queste apparecchiature contengono materiali preziosi da recuperare ma anche sostanze molto tossiche per l’ambiente e la salute e non biodegradabili.
La diffusione di apparecchi elettronici è in continua inarrestabile crescita e rappresenta un rischio sempre maggiore di abbandono nell'ambiente, in discariche e inceneritori con conseguente inquinamento di suolo, aria, acqua e ripercussioni sulla salute umana.

Necessitano quindi di appositi trattamenti per essere smaltiti in modo corretto per evitare che si disperdano nell’ambiente le sostanze inquinanti e nocive in essi contenuti.
Facciamo degli esempi:
I circuiti refrigeranti e le schiume isolanti dei vecchi frigoriferi contengono gas dannosi per l’ozono (i famosi CFC - clorofluorocarburi).
Oppure: i tubi catodici dei televisori vecchi (qualcuno è ancora in giro anche se non più utilizzabile) contengono piombo, o certe sorgenti luminose il mercurio.
Sono, come ben sappiamo, tutte sostanze dannose per l’ambiente (di conseguenza per tutti gli esseri viventi) e per l’uomo.
Allora: come smaltisco i RAEE in modo corretto?
Portandoli presso:
- Isole ecologiche (tutti i tipi di RAEE);
- EcoVan/EcoRaee (tutti i tipi di RAEE);
- Ecocar (solo sorgenti luminose).


Teniamo anche conto che:
- In tanti Comuni è possibile il ritiro a domicilio per i grandi elettrodomestici (frigoriferi, TV, cucine...);
- I negozi che vendono apparecchiature elettriche ed elettroniche effettuano gratuitamente il ritiro del vecchio al momento dell’acquisto di un nuovo apparecchio.
Questo è un obbligo per tutti gli esercizi commerciali che distribuiscono AEE di qualunque tipo, televendite, vendite on-line o consegna a domicilio comprese;
- La nuova normativa sui RAEE ha introdotto l’obbligo dell’1 contro 0 per i grandi distributori.
Ciò significa che puoi consegnare gratuitamente i RAEE di dimensioni inferiori a 25 cm presso i grandi punti vendita che abbiano una superficie di vendita di apparecchiature elettriche ed elettroniche superiori a 400m2, anche senza obbligo di acquisto.
I piccoli negozi decidono di aderire a questa iniziativa su base volontaria.
Quello che sicuramente NON va fatto
- abbandonarli nell’ambiente;
- buttarli nell’indifferenziato;
- tenerli ammassati in cantina o lasciarli dimenticati in mobili e cassetti;
- mischiarli con rifiuti sia differenziati che misti.
Riguardo al primo punto, non ho mai capito perché molte persone si prendano la briga di caricarsi in auto un grande elettrodomestico, fare anche parecchia strada, trasportarlo e abbandonarlo nelle campagne o in collina fuori città...invece di fare la stessa fatica per portarlo ad un isola ecologica...le colline intorno a Genova sono piene...

Trattare correttamente i RAEE permette anche di riciclare grandi quantità delle materie prime preziose di cui si parlava prima come il rame, l’acciaio, la plastica, l’alluminio, e altri.
Così facendo si riutilizzano per realizzare nuovi prodotti invece di finire in discarica, con i conseguenti danni di cui abbiamo detto.
Ad esempio:
- da un televisore si ottiene 48% di materiali ferrosi, 21% di plastica, 9,8% di circuiti stampati, 8% di vetro e altro;
- da piccoli elettrodomestici si ricava plastica, rame, argento, palladio, oro e alluminio.
Raccogliendo e riciclano i RAEE in modo corretto si avranno anche altri vantaggi:
- riduzione di CO2 perché le sostanze contenute sono eliminate in modo sicuro;
- risparmio di energia perché riciclare ne consuma meno rispetto a quanta ne serve per l'estrazione delle materie prime;
- i materiali recuperati come vetro, alluminio, rame e plastica si riutilizzano;
- lotta al traffico illegale di apparecchi elettronici che vengono portati in Paesi in via di sviluppo dove non sono riciclati correttamente, inquinano e alimentano il lavoro minorile;
- esiste la prospettiva di una normativa che prevede il riutilizzo di apparecchi ancora funzionanti dopo opportuna revisione, ma ancora il legislatore non ha dato il via a questo tipo di attività.
Attualmente lo smaltimento è regolamentato dalla Direttiva Europea RAEE (o Direttiva WEEE) 2002/95/CE che obbliga alla raccolta differenziata basandosi sul principio del ritiro dei vecchi apparecchi al momento dell’acquisto di nuovi.
La Direttiva è stata recepita in Italia dal Decreto Legge 151/2005 "RAEE".
Tale decreto fornisce ai produttori la possibilità di applicare un sovraprezzo (il cosiddetto visible fee) sui prodotti al fine di ammortizzare i costi sostenuti per il recupero e il riciclo dei RAEE.

Ormai la digital life è una realtà che non riguarda più da tempo solo le aziende e la produzione di e-waste (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche o semplicemente rifiuti elettronici) è aumentata smisuratamente.
La transizione digitale ha ormai raggiunto quasi tutti, comunque milioni di cittadini - se vogliamo parlare solo dell’Italia.
Chi di noi, ormai, non si trova tutti i giorni o quasi in call, appuntamenti virtuali, riunioni online, documenti condivisi sul cloud...?
I prodotti elettronici con i quali quotidianamente veniamo in contatto, in tempi sempre più rapidi, diventeranno una notevole mole di rifiuti e-waste.
Di qualunque cosa si parli: tv, cellulari, elettrodomestici, ecc. - tutti - contengono composti dannosi come piombo, cadmio, berillio, mercurio, pvc. Tutti.
Inoltre, la Convenzione di Basilea - adottata nel 1989 ed entrata in vigore il 5 maggio 1992 - ha sancito il divieto di esportare gli e-waste non destinati a riciclo e recupero in Paesi in via di sviluppo.
Ma, lo saprai certamente, questo è stato disatteso e continua ad esserlo più che abbondantemente.
Circa 3/4 dei RAEE prodotti in USA ed Europa finiscono illegalmente in Cina, India e Africa.
Lo studio del programma ONU Where are Wee in Africa ha rilevato che - solo nel 2009 - nel continente africano sono state scaricate circa 220.000 tonnellate di RAEE.
Solo 1/3 del materiale tossico viene destinato al riciclo mentre la maggior parte sfugge ai controlli finendo in discariche abusive ed arricchendo chi gestisce illegalmente tali traffici.
La discarica di Agboglobshie di Accra è un agglomerato urbano famoso per essere la sede di un enorme cumulo di rifiuti elettronici provenienti dai Paesi occidentali.
Qui Greenpeace ha misurato concentrazioni di cadmio, piombo e antimonio 100 volte superiori nei terreni dove i RAEE sono bruciati a cielo aperto, con allarmanti presenze anche di cloro, bromo e diossine.

La discarica di Accra
L’abbiamo visto in tante tristissime immagini: gli "addetti" al recupero di rame e alluminio sono bambini e donne costretti a lavorare in condizioni di forte sfruttamento, senza alcuna sicurezza. Ciò avviene dappertutto: dall’Africa all’Asia.
Vedi qui quali sono i rischi che corrono per la loro salute smontando i rifiuti e fondendoli con la conseguenza di emissioni di fumi nocivi derivati dalla combustione che vanno ad inquinare l’aria, l’acqua e gli abitanti del territorio.

E’ la fotografia della nostra società consumistica che si basa sul culto del possesso di beni e sulla soddisfazione di bisogni effimeri.
La logica del massimo profitto, come sempre, contrasta con la necessità della tutela dell’ambiente e sta trasformando sempre di più tanti Paesi in discariche e inceneritori a cielo aperto di tali materiali.
Sicuramente ciascuno di voi ormai da anni provvede a portare i propri elettrodomestici all'Isola ecologica ma, se tanti sono in giro e tanti vanno a finire nei Paesi del Terzo Mondo significa che non tutti lo fanno!!!
VivereV esorta ciascuno di voi a provvedere ad uno smaltimento corretto dei RAEE, anche del più piccolo e a non cambiare spesso cellulare, pc e quant'altro se non proprio quando necessario, riducendo l'inutile e vergognoso consumismo di cui siamo responsabili.
Come sempre, l'unione di tanti, di tutti fa cambiare le cose!
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Rifiuti_di_apparecchiature_elettriche_ed_elettroniche
https://www.amiu.genova.it/raee/
E tu, come provvedi a smaltire i tuoi RAEE? Fammelo sapere sul blog.

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