- vulcanomarino
LCA
Aggiornamento: 1 set 2022
Life Cycle Assessment

Sai cosa significa LCA?
VivereV te lo spiega!
Come sai, qualsiasi prodotto o servizio ha un suo considerevole impatto sull’ambiente: diventa quindi molto importante potere fare un'accurata valutazione di tale impatto, da quando viene prodotto fino al termine del suo ciclo vitale.
Per questo è nata l’analisi del ciclo di vita, abbreviata come LCA (Life Cycle Assessment).
Un qualsiasi oggetto della nostra vita quotidiana ha una storia.
Ha un luogo di provienienza. Ha fatto una strada più o meno lunga per giungere fino a noi. Ha inquinato durante la sua produzione, ecc.
A tutte questi parametri dà risposta l’analisi del ciclo di vita.
Cos’è l’analisi del ciclo di vita?
L’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment) è un metodo analitico e sistematico utilizzato per valutare l’impronta ambientale di un prodotto o servizio lungo tutto il suo ciclo di vita.
Si tratta di un metodo oggettivo e standardizzato a livello internazionale per valutare e quantificare gli impatti energetici e ambientali relativi ad un bene e/o servizio.
Semplificando, l’LCA si articola in questo modo:
- si considera un bene di consumo;
- si analizza quanta energia e quante materie prime sono state utilizzate per produrlo, spedirlo e riciclarlo;
- se ne interpretano i risultati.
Il dato finale che si ottiene è un’analisi completa "dalla culla alla tomba", fornito da una serie di dati e statistiche che consentono di capire quali sono i maggiori impatti del processo analizzato.
LCA e le sue fasi
Un’analisi completa richiede tempistiche considerevoli poiché le informazioni da processare sono molteplici.
A livello normativo l’LCA è regolamentata dalle norme ISO 14040:2006 e ISO 14044:2018 che prevedono una serie di fasi correlate ma indipendenti e sono:
- definizione dell’obiettivo e del campo di applicazione dell’analisi. Si decidono quali dati considerare e la tipologia di impatto da usare;
- compilazione di un inventario degli input e degli output o Life Cycle Inventory (LCI). Raccolta dati sui consumi di energia e di materiali impiegati durante la vita del prodotto, ossia, input e output. Si identificano e catalogano tutti i dati relativi all’intero processo;
- valutazione dell’impatto ambientale o Life Cycle Impact Assessment (LCIA): input e output vengono convertiti in potenziali impatti ambientali sulla base delle categorie definite nel primo punto. Questo passaggio è fondamentale per uniformare i dati;
- interpretazione dei risultati: analizzando le diverse fasi si evidenziano gli step col maggior impatto (chiamati hot-spot) per capire dove intervenire per apportare miglioramenti.

I vantaggi del LCA
Questo tipo di approccio - "dalla culla alla tomba" (from the cradle to the grave) - viene applicato per lo sviluppo ed il miglioramento di prodotti, nella pianificazione strategica, nel marketing ambientale e nell’attuazione delle politiche pubbliche.
Comuni esempi: l’ecolabel/eco-etichette, le dichiarazioni ambientali, le tecniche di ecodesign, la Carbon Footprint ecc.
Il focus centrale dell’attività è la sostenibilità.
Ma ci sono anche alcune criticità.
Le principali: difficoltà sia nel reperire personale specializzato che nel raccogliere i dati ambientali per creare una banca dati.
Superando questo scoglio però i vantaggi sono notevoli:
- si tratta di un metodo standardizzato e schematico;
- permette di condurre un’analisi tecnica riproducibile e applicabile in diversi contesti;
- è in grado di evidenziare e quantificare le parti del processo produttivo o della vita del prodotto che hanno maggior impatto sull’ecosistema.
Ciò permette di confrontare possibili casistiche permettendo un netto miglioramento per la gestione ambientale e la comunicazione con il pubblico, valorizzando i prodotti sul fronte ambientale.
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